VITAMINA D, quanti minuti al sole per farne la scorta.

Fare il pieno di vitamina d al sole

Per fare la scorta di Vitamina D, indispensabile per il nostro benessere, è necessario esporsi al sole in ogni stagione. Scopriamo per quanti minuti dobbiamo esporci a seconda del periodo dell’anno.

 

Quanto tempo è necessario stare al sole per produrre vitamina D? Il sole fa bene alle ossa, ma fa male alla pelle. Ecco due dati che, di fatto, sembrano apparentemente in contrasto. Se da un lato l’esposizione solare aiuta il nostro organismo a produrre vitamina D, preziosa per rinforzare le ossa e il sistema immunitario, dall’altro lato una esposizione non controllata provoca l’invecchiamento della pelle favorendo il melanoma.

Perchè la vitamina D è importante?

“La vitamina D favorisce il riassorbimento di calcio a livello renale, l’assorbimento intestinale di fosforo e calcio ed i processi di mineralizzazione dell’osso… Oltre ad essere assorbita dagli alimenti, la vitamina D viene prodotta a livello della cute”. (fonte Wikipedia)

Cosa dobbiamo fare per prendere tutti i vantaggi del sole minimizzando i rischi?

A dare una chiara indicazione ci pensano i ricercatori dell’Università Politecnico di Valencia, in Spagna, che hanno provato a stimare esattamente quanti minuti di esposizione solare consentono di fare scorta di vitamina D senza rischiare pericolose scottature solari.

Vitamina D: ecco quanti minuti esporci

Raggiungere la dose quotidiana raccomandata di vitamina D è particolarmente difficile in inverno, in quanto indumenti e cappotti coprono il 90% della nostra pelle e gli stessi raggi UV sono più deboli. A metà gennaio, ad esempio, bisognerebbe stare al sole per ben 130 minuti. Tuttavia, non tutti hanno la possibilità di stare all’aria aperta così tanto, dunque è si deve ricorrere agli integratori di vitamina D.

La “mission” è più semplice nella bella stagione: da aprile a luglio, con il 25% del corpo esposto, bastano appena 10 minuti per produrra la quantità giusta di vitamina D. In autunno i tempi si allungano: nel mese di ottobre, ad esempio, servirebbe una mezz’oretta di sole.

Cosa dice lo studio

Il calcolo dei minuti è stato fatto in base alla stagione e alla percentuale di pelle esposta, prendendo in considerazione una persona con fototipo 3 (con pelle chiara, occhi e capelli castani) esposta alle nostre latitudini. I ricercatori hanno infatti stimato l’esposizione alla radiazione ultravioletta che si ha nella città di Valencia tra le ore 12:30 e le 13:30 nelle varie stagioni dell’anno, e in base a questi dati hanno calcolato la tempistica ideale per chi vuole crogiolarsi al sole.

I risultati

I risultati, pubblicati sulla rivista Science of the Total Environment, sono ovviamente delle indicazioni di massima e vanno presi con le pinze: i minuti dovrebbero adattarsi alla propria carnagione e alle condizioni climatiche dei giorni in cui intendiamo esporci. Anche l’età influisce: basti pensare che un adulto di mezza età ha una capacità di produrre vitamina D che è dimezzata rispetto ai bambini.

Rischio eritema

Prima regola per esporsi al sole: evitare scottature. In questo caso il calcolo dei minuti per l’esposizione varia notevolmente a seconda della stagione: in estate, un individuo con fototipo 3 non dovrebbe passare al sole più di 29 minuti, mentre al freddo sole di gennaio può rimanere fino a 150 minuti. Ricordiamo che per proteggersi dai raggi uv oggi esiste un prodotto innovativo e senza controindicazioni: l’abbigliamento anti uv. Lo conoscete? Una maglietta e un cappello anti uv possono proteggervi effivacemente dal sole e consentirvi di svolgere in tutta libertà le vostre attività all’aperto, dalla semplice passeggiata alle attività sportive più impegnative. Il sito italiano più specializzato è www.abbigliamentoantiuv.com, curato dalla founder e specialista italiana Gabry Sorrenti. Dateci un’occhiata.

Abbigliamento Anti UV

Occhio all’orologio e alla stagione

Va detto che non tutti possiamo esporci nelle ore centrali della giornata: spesso è più facile avere il tempo per una passeggiata al mattino o nel pomeriggio. In questi casi, le tempistiche vanno riviste, perché ovviamente cambia la quantità di raggi UV.

Cosa fare in inverno

Partiamo dall’inverno: il sole delle 10 del mattino è talmente debole che in un’ora di esposizione si produce un decimo della vitamina D giornaliera, mentre alle ore 16 se ne produce quasi un sesto.

Cosa fare in estate

Se nella bella stagione vogliamo uscire di casa un po’ più tardi, magari per evitare il caldo, dobbiamo sapere che tra le 15 e le 17 bastano 20 minuti di esposizione per accumulare la quantità raccomandata di vitamina D.